MIRTO DI SARDEGNA ROSSO CL.70ZEDDA PIRAS
Il Mirto di Sardegna Zedda Piras nasce dalle bacche (mirto rosso) e dalle foglie (mirto bianco) della pianta del mirto, bacca tipica della regione sarda.
DESCRIZIONE
Liquore sardo al mirto Zedda Piras
tipico della tradizione sarda dal sapore autentico ottenuto con bacche selvatiche raccolte a mano
Liquore mirto sardo Zedda Piras è il vero liquore della tradizione sarda è ottenuto da bacche selvatiche raccolte a mano in Sardegna.
Il suo aroma intenso ed equilibrato, lo rende inconfondobile, grazie alle note resinose ed ai sentori e profumi di macchia mediterranea.
Zedda Piras mirto da oltre un secolo rappresenta il sapore autentico di una terra ricca di fascino.
Zedda Piras fa parte del consorzio produttori di mirto impegnato da tempo a valorizzare l'alta qualità e l'origine Sarda della materia prima
Ingredienti:
- infuso dibacche di mirto (38,%)
- acqua
- zucchero
- alcol
Curiosità:
Il liquore di mirto sardo conosciuto nella tradizione sardo anche come mirto o mirto rosso, è un liquore della tradizione popolare dell'isola della Sardegna e della Corsica. E' ottenuto attraverso la mecerazione alcolica della bacche di mirto oppure anche attraverso la macerazione mista composta di bacche e foglie.
Ufficialmente è assegnata una denomizione dalla Regione Sardegna e dall'associazione dei produttori ed è quella di Mirto di Sardegna
Le diverse caratteristiche anche organolettiche del prodotto si attribuiscono alla presenza degli antociani nella buccia della bacche i quali donano la colorazione al liquore dei tannini presenti nella polpa e responsabili del gusto astrigente che conferiscono il tipico aroma.
Il liquore mirto appena preparato di solito ha colorazione molto scura quasi vicino al nero con dei riflessi che ricordano il violaceo. Dopo tanto tempo la forte colorazione tende ad attenuarsi presentando colorazioni che ricordano il rosso rubino, gusto armonico e vellutato. A distanza di 1-2 anni le sue proprietà degenerano a causa del viraggio della pigmentazione verso il bruno
Il processo di invecchiamento del liquore mirto dura da alcuni mesi fino al massimo di un anno e la stessa durata conferisce al liquore le sostanze organolettiche perchè sia gli antociani che i tannini subiscono delle trasformazioni.
Il periodo ottimanale per gustare il mirto di Sardegna va dagli 1-2 mesi dalla preparazione, questo per chi preferisce la pigmentazione nero-violacea ed il gusto abbastanza astringente, mentre per chi gradisce un gusto più amabile e vellutato del liquore sardo è consigliabile il consumo che va dai 6-15 mesi dopo la preparazione.
Durante il periodo di maturazione, all'interno della bottiglia si possono presentare delle formazioni di sospensioni dovute ai tannini che rendono abbastanza torbido il liquore. Tale situazione è classificata di solito come fenomeno negativo perchè deprezza la qualità alla vista ma questo non influisce sulle altre proprietà organolettiche ed una volta versato nel bicchiere e a contatto con l'aria riacquista la sua limpidezza.
Liquore Mirto fatto in casa:
In questo capitolo diamo alcuni suggerimenti su come si produce il mirto sardo in casa secondo le più antiche tradizioni popolari sarde.
Esistono diverse ricette e procedimenti e quela che segue è una della possibili varianti.
Il procedimento prevede:
- l'infusione alcolica della bacche mature per macerazione in alcool etilico a 95 gradi
- il recupero dell'estratto alcolico per sgrondatura eventualmente si può procedere alla torchiatura
- l'aggiunta a freddo di sciroppo di zucchero oppure zucchero e miele
- l'imbottigliamento dell'estratto
- fase finale, la maturazione
Le bacche immediatamente appena raccolte vanno lavate con molta cura ed attenzione affinchè la polvere ed altre impurità siano rimosse completamente.
La presenza di foglie all'interno del miscuglio non è un fatto negativo ma al contrario conferisce proprietà aromatiche in virtù dei principi attivi volatili contenuti nelle stesse foglie.
Dopo il lavaggio le bacche si lasciano appassire e per qualche giorno lasciandole stese in uno strato proteggendole dalla polvere e da altri agenti esterni. A questo punto si trasferiscono le bacche in contenitori di vetro scuro che andranno colmati con alcool etilico a 95°. La quantità di alcool da impiegare è importante: l'alcool deve appena sommergere completamente le bacche perché una quantità eccessiva fornirebbe un estratto povero di componenti.
I contenitori si lasciano esposti alla luce per alcuni giorni, poi vanno conservati in un luogo chiuso per tutto il periodo della macerazione, che deve durare complessivamente circa 40 giorni.
Al termine del periodo di macerazione si filtra l'estratto facendo sgrondare le bacche. Si può utilizzare un piccolo torchio detto anche torchietto al fine di recuperare ancora dell'estrattoto per aumentare la resa, è importante considerare che se si esagera eccessivamente la torchiatura si può ottonere un liquore con spiccate proprietà tanniche.
L'estratto va filtrato impiegando filtri in carta assorbente
Nel frattempo si prepara uno sciroppo attraverso lo scioglimento a caldo dello zucchero in una quantità adeguata di acqua. Il grado di densità dello sciroppo dipende dalla gradazione alcolica e dal grado di dolcificazione desiderati.
Solitamente le ricette propongono in genere quantitativi medi in peso composti da 300 g di bacche, 300 g di alcool e uno sciroppo ottenuto sciogliendo 250 g di zucchero in 250 g d'acqua, tuttavia è più razionale operare in termini volumetrici facendo un saggio preliminare su un piccolo quantitativo: si prepara uno sciroppo con rapporto acqua e zucchero di 1:1 e si aggiunge a freddo all'estratto alcolico.