Per migliorare il servizio  sirosrl.com e i suoi partner utilizzano i cookie. Continuando la navigazione del sito ne accetti l'utilizzo. Per saperne di piu'. X
 

AMARO RABARBARO ZUCCA CL.100

Colore Ebano Profumo Sentori di rabarbaro e pregiate erbe aromatiche Sapore Gradevolmente amaro, equilibrato, persistente a lungo nel finale Zona di produzione ITALIA

Categoria: SPIRITS > BITTERS

Gradazione Alcolica:
 18% vol
Provenienza:
 MILANO ITALIA
Denominazione:
 AMARO
Gusto:
 Al gusto deciso, equilibrato e con finale amaricante e deciso.
Tipo Contenitore:
 VETRO
Quantità:
 100
Unità di Misura:
 CL

DESCRIZIONE 

Il Rabarbaro Zucca è un amaro italiano a base di rabarbaro e altri aromi naturali. La sua storia è legata, in particolare, alla città di Milano.Mentre la prima parte del nome commerciale allude all'ingrediente caratterizzante, il rabarbaro, la seconda parte, Zucca, non ha nulla a che vedere con l'omonimo ortaggio, ma trae origine dal cognome del suo ideatore, Ettore Zucca, che creò il liquore nel 1845 a Milano.

Il marchio è oggi di proprietà del gruppo industriale ILLVA Saronno[1].

Può essere accostato ad altri amari e aperitivi italiani, come Rabarbaro BergiaPunt e MesCynar, e Campari.

L'amaro prende il gusto del suo ingrediente principale a seguito di infusione alcolica, per 10 giorni, dei rizomi della pianta, che gli conferiscono un sapore dolceamaro.

L'infusione prevede la presenza di altri ingredienti: bucce d'arancia amara, grani di cardamomo, del chinino, e, come gli altri amari, una mescolanza di erbe aromatiche.

Dotato di un titolo alcolometrico di 16°, è in genere consumato come aperitivo, liscio o allungato con acqua gasata e cubetti di ghiaccio, fresco o, più di rado, leggermente riscaldato. Può entrare anche come ingrediente di vari cocktail.

Diverse pubblicità e oggetti derivati mostrano, a partire dagli anni sessanta del Novecento, una ragazza dai tratti asiatici vestita per intero di rosso e inginocchiata con le braccia tese in avanti in modo da formare la Z di Zucca, volendo evocarne l'origine geografica e l'utilizzo officinale nella medicina cinese della pianta del rabarbaro.

Famoso è anche uno slogan pubblicitario che, al pari di altri (come il celeberrimo "Metti un tigre nel motore"[4], o la "Milano da bere" dell'amaro Ramazzotti), faceva leva su un gioco di parole o su un'anomalia linguistica[4][5]:

«Il Rabarbaro Zucca si trova nel bar come il bar si trova nel RaBARbaro»[4] ("si trova nei bar", secondo Giuseppe Aldo Rossi[5]).

Oggi (anni 2000), la bottiglia porta il nome a lettere rosse, in verticale, dal basso verso l'alto.

Al prodotto è dedicato, dal 2011, un concorso letterario, il "Premio Zucca - Spirito Noir", dedicato al genere noir, la cui prima edizione si è tenuta al Courmayeur Noir in festival[1].


Per oltre un quindicennio, dal 1996 fino a gennaio 2012[6] il nome del rabarbaro ha sostituito quello di "Camparino" sulle insegne di uno storico locale milanese, il Caffè Camparino, in Galleria Vittorio Emanuele II, sull'angolo verso Piazza Duomo.